Talk!
tutto un procedimento fatto-apposta..
Oggi sono stato a correre al parco.
Come spesso avviene, non riesco a non pensare a niente.
Anzi, penso a troppe cose insieme, una frenesia di idee che quasi mi stordisce.
Ad ogni modo cercavo di capire cosa c’e’ che non va. Una delle cose potrebbe essere questa: lo spreco.
Tornato a casa, ho deciso dunque di aprire il primo dei 15 dvd multimediali col corso di Inglese uscito con L’Espresso.
Aperto il “cofanetto”, ho visto che dentro c’era piu’ di 1 dvd: 2 cd, 1 dvd, e un libretto.
Per tagliare corto, ho deciso di vedere il dvd multimediale sul portatile, dove ho Windows.
Non si leggeva bene, andava terribilmente a scatti.
Pensando che fosse un problema di lettore, ho deciso di spegnere il laptop e di accendere il fisso (che era spento per motivi di risparmio energetico, ovviamente).
Dopo 2 minuti che era “up”, sento un beep e vedo questo:
????
mio padre che si connette in ssh sul mio pc e mi chiede di venire in talk!?!?
mi sembrava troppo inverosimile.. e invece 🙂
(quando si usa talk, la schermata viene divisa in 2 parti: tu scrivi in quella superiore, l’interlocutore in basso – e non bisogna premere “Invio” per mandare messaggi: mentre scrivi, l’altro ti legge gia’)
E, a questo punto, vi lascio con questo piccolo estratto che mi e’ sempre piaciuto:
Tony Mobily si considera un ex-hacker, dice di aver perso quella spinta che lo portava ad essere molto curioso, di aver mantenuto sostanzialmente tutte le capacitĂ necessarie, tranne la volontĂ di farlo. Dall’Australia – dove oggi vive e lavora configurando server ed installando diversi programmi – rivela che ha potuto costatare l’assenza di particolari caratteristiche legate ad hacker di diversi paesi, e che vi è una netta differenza tra l’hacker e l’eroe immaginario che oscura la sua figura reale. I film, a suo avviso, non riescono mai a rendere la reale sensazione che prova un hacker ad esplorare un sistema:
“Un esempio: un root si connette proprio in quel momento, mentre sei dentro con la password di un’altra persona, e ti sbatte una richiesta di talk, e quando ci parli ti chiede come stai, se hai risolto il problema del cane dal veterinario, ecc… E mentre tu ti rendi conto che l’utente cui hai fregato la password era un amico stretto del root, il root realizza che tu non sei quella persona… Questa è un’avventura, una cosa che ti carica d’adrenalina, una sfida che senti di poter vincere, una cosa che ci metterai due ore a raccontarla, ed a dire ai tuoi amici come tu sia riuscito a farglielo credere…Ma che in un film, semplicemente, non renderebbe l’idea”.
fonte: http://members.fortunecity.it/xenios/oscuro/Tracce1.htm
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