A day in life
Oggi e’ stata una giornata molto piena.
E’ cominciata con un sogno un po’ strano, quasi un incubo. Mi ha un po’ inquietato.
M (girl) e A (boy) sono una coppia di fidanzati, ed io li conosco entrambi.
Ho sognato che ero in una casa in montagna, con diverse persone, e c’erano anche A e M.
Eravamo seduti in circolo, su sedie di legno, al centro di una sala. Era giorno, e si parlottava.
Nel sogno pero’, A e M non sono fidanzati. M sta con un altro ragazzo, che non e’ presente, ma che e’ molto amico di A.
Ad un certo punto, M comincia vagamente a molestarmi.. io ovviamente ne sono lieto, perche’ M mi piace.. anche nella vita reale.
Lei mi fa cenno di alzarci e di uscire fuori. Io ci sto.
Sono sicuro che di li’ a poco sarebbe successo qualcosa. E invece, mentre scendiamo le scale di questa casetta in montagna misteriosa, esce anche A, e ci segue.
Ha un fare come per dire “scusate ma… che avreste intenzione di fare?”.
e cosi’ mi sono ritrovato in mezzo a loro che discutevano, A che rimproverava M perche’ si stava comportando male nei confronti del suo fidanzato..
e invece, nella realta’, sono proprio A e M a stare insieme.
mi sarebbe piaciuto, a questo punto, telefonare nella realta’ ad A (che conosco un po’ di piu’) e chiedirgli “come va?” … ma non ho tutta questa confidenza con loro.
poi cosa ho fatto? sono rimasto per circa 1 ora e mezza a letto, senza riuscire piu’ a prendere sonno. poi mi sono alzato e ho cominciato la mia giornata.
ho fatto colazione e sono uscito, ho attraversato la strada fin casa di mia zia: dovevo lasciarle un cd audio nella casetta postale, e l’ho fatto.
un cd di Edoardo Bennato. nella mia vita ho ascoltato pochissime volte una canzone di Bennato prestando particolare attenzione.
ma ora e’ tutto un po’ diverso. non dico che e’ come se il mondo stesse per finire domani, ma tutto mi sembra piu’ prezioso, degno di interesse.
mi e’ piaciuto riascoltare “Viva la mamma”, canzone famosissima.
credo che sia un brano molto espressivo.
piccola parentesi.
non e’ sempre facile confrontarsi coi gusti musicali delle altre persone.
spesso si incontra gente veramente ottusa.
io ho molte lacune, nella musica italiana ad esempio, ma non me ne faccio un dramma. voglio dire, c’e’ sempre tempo per recuperare.
e poi, il mio lavoro non e’ scrivere recensioni musicali, non devo citare altri artisti qua e la’ per far intendere che possiedo 487132 dischi.
io faccio il compositore, nel mio piccolo, e per farlo ho bisogno di sensibilita’.
se per coltivare la mia sensibilita’ mi basta ascoltare sempre gli stessi 30 brani per tutto l’anno, secondo me non vado tanto male.
ma non volevo dire proprio questo.. volevo dire che.. sono contento di me, del fatto che apprezzo molti linguaggi diversi.
sono contento del modo in cui mi pongo difronte alle cose, musicali e non.
dopo aver messo il cd nella posta, sono passato a gonfiare la bici, e via.
—
.. ma poi mi ricordero’ come stavano i fili? meglio fargli una foto..
a lavoro e’ andata abbastanza bene. essendo il venerdi’ a cavallo tra il 1 maggio e sabato, la maggior parte dei clienti deve aver pensato che fossimo chiusi: hanno telefonato poche persone.
ho passato tutta la mattina a scrivere uno scriptino per il filtro delle email.
ne sono contento, soprattutto perche’ nella pausa pranzo non ho continuato a lavorarci…. ho fatto altro, mi sono riposato.
e’ un mio difetto, che ormai mi porto dietro da molti mesi.
ho la tendenza a lavorare anche da casa. di solito, stando a casa, con tutta la pace che mi creo intorno, mi concentro di piu’ e faccio meglio.
ma non deve essere cosi’, CAZZO: poi logicamente nelle ore lavorative VERE sono stanco.. parto con l’idea che non riusciro’ a combinare molto (con quel cazzo di telefono di merda che suona sempre – e con il timore di usare troppo la modalita’ “No Dist”), e il tempo passa via inutilmente.
—
certe persone mi trattano come se fossi un imbecille đŸ™‚
devo ammettere che, purtroppo, a volte cio’ mi ferisce. non e’ che tu sei imbecille, e basta.
il fatto e’ che la gente ti ci vuole far sentire, come dire: ti sto mandando un messaggio.
ma anche qui, tutto cio’ non mi condizionera’ piu’ di tanto.
penso che sia molto meglio isolarsi, avere un obiettivo e farsi i cazzi propri.
io cmq, ci metto del mio.
mi ci diverto a farmi bastonare. forse e’ perche’ sono un figlio di puttana đŸ˜›
(se mi ponessi come infallibile, gli smacchi sarebbero piu’ duri đŸ™‚
andrea e’ un bel nome đŸ™‚
dicevo, nella pausa pranzo sono andato in banca, dovevo versare un assegno.
normalmente faccio tutto con l’home banking, ma stavolta, trattandosi di un pezzo di carta, mi sono dovuto recare nella filiale.
il tizio allo sportello e’ un altro che deve aver pensato che fossi un sub-umano.
infatti gliel’ho detto: guardi sono poco pratico..
e il bello e’ che li’ nessuno mi ha riconosciuto, ne’ io ho voluto farmi riconoscere (mio padre lavorava nella stessa banca, ma un’altra filiale).
—
verso le 17, a lavoro, e’ successo un imprevisto, e sono dovuto andare con uno dei capi a fare un intervento li’ vicino, all’aeroporto.
ci sarebbero tante cose interessanti da dire, tecnicamente, ma io racconto un altro genere di episodio.
appena siamo entrati mi sono stupito: all’ingresso c’era un bancone con 5 o 6 terminali, ed era pieno di ragazze, una anche molto carina.
tra loro, ne ho riconosciuta una. non mi ricordavo assolutamente il nome, ma mi ricordavo il contesto: faceva parte della cricca di Pasquale (“Pasqualopoli”).
dopo un po’ che eravamo li’ a lavorare, tutte le ragazze se ne sono andate, tranne lei. io ero in fondo, dall’altra parte dell’ufficio, coi due “capi” (uomo e donna).
a un certo punto, si sono detti tra loro che “X” (nome della ragazza che conoscevo) era li’ solo da 3 giorni, ma aveva gia’ imparato una carretta di cose, era molto sveglia, etc..
al che, prima di andarcene via, sono tornato all’ingresso, ho scambiato 2 chiacchiere con X, e le ho detto quello che avevo sentito. penso che le abbia fatto piacere, magari era una tipa insicura, ma magari no.
ma io sono contento.. forse una delle cose migliori che ho fatto in questa giornata.
chissa’ se si trova bene con questo lavoro. certo, non sembra un lavoro che puoi fare tutta la vita. magari si parte gia’ con questo pensiero, e non ci sono motivazioni per farlo bene.
…o magari lo fai, pensando non tanto al lavoro in se’, quanto al fatto che sei a contatto con le persone, ogni giorno ne vedi tante, e il bello e’ proprio li’.
lei sembrava trovarsi bene da questo punto di vista. era abbastanza carismatica.
una corsetta ogni tanto e’ quello che ci vuole. l’ha detto anche il medico.
minchia, ho sonno. domani e’ un altro giorno đŸ˜›Â
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