Oct 11

ora più che mai

mi sembra evidente che, nei mesi/anni passati, io abbia veramente “tirato la cinghia”, e con questo intendo dire: chiesto troppo a me stesso, cercato in tutti i modi di “sovraccaricarmi” etc…

e ho spesso cercato di approcciare alle “difficoltà” (in senso lato) da solo. senza chiedere.

ce la devo fare da solo.

probabilmente ho perso un sacco di tempo. tempo che poteva essere investito diversamente.

faccio alcuni esempi.

stiamo facendo un lavoro di migrazione, e da poco tempo, è tornato tra i sysadmin anche M.

lui è veramente BRAVO.

è più bravo di me, punto e basta. di molto.

e trovo che sia una ricchezza che lui ci stia dando una mano. sarà creato qualcosa di bello, nuovo, più efficiente.

da solo sarei stato in grado di fare esattamente le stesse cose? la risposta sconcertante è: 100% sì!

avevo perso forse lo stimolo.

ho giudicato, come sempre, che questo “traguardo” (realizzare la cosa X, aggiustare la cosa Y, …) fosse semplicemente troppo lontano.

ma invece no, si poteva fare. lo potevo fare.

sono “invidioso”? veramente no. anzi io sono felice.

ho sempre creduto che una grossa porzione di “stimolo”, nell’ambiente lavorativo, sia rappresentato dal fatto di essere “il più ciuccio della classe”, insomma dalla possibilità di godere della sapienza dei tuoi colleghi che ne sanno di più, che ti possono insegnare e affascinare.

altra cosa. a marzo dovrà fare un talk che, penso, potrebbe avere MOLTA visibilità.

e mi sono iniziato subito a chiedere: ma sono in grado? farò una cacata? sarà interessante?

e poi, oggi, ho chiesto di scrivere ad A.

una mail. a cui lui ha risposto direi abbastanza subito. dandomi un consiglio molto semplice e, anche qui, che avevo sotto gli occhi 🙂

mi sento più felice?

sì.. più leggero, anche.

è una bella giornata di sole, chissà se c’entra.

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