Sep 17

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Category: ricordi,vita

oggi sono uscito da lavoro alle 17
dovevo andare dal medico, a farmi mettere un dito in culo.

l’appuntamento era alle 17:15.
io sono arrivato alle 17:16, e c’era una fila mostruosa.

odio tutto questo. odio quando non vengono rispettati appuntamenti del genere.

di fronte a me c’era una famiglia credo. padre madre e figlio “strano”.
ammetto di aver provato un po’ di pietà, di tristezza.
come se avessi pensato “come sono sfortunati”

poi a un certo punto ho visto che il figlio aveva tanato il padre che si era mezzo addormentato, e l’aveva fatto notare alla madre, bisbigliandole nell’orecchio, ridendo

il padre poi si è destato, e hanno riso tutti e 3 insieme.

mi ha trasmesso.. un senso di complicità e di serenità

e non ho potuto fare a meno di pensare, come sempre, di quanto possa essere anormale IO, invece..

cmq, a un certo punto, il medico mi ha chiamato.

pensavo di averlo già salutato, ma lui poi ha ridetto (con più enfasi) “ciaaaooooo”

..ma non ce l’aveva con me. mentre ero girato a poggiare lo zainetto, aveva ricevuto una telefonata (senza suoneria) e stava parlando con un’altra persona.

mi ha fatto piacere assistere a quel discorso. si sentiva che il medico era proprio accorato nel difendere…. l’ospedale della sua città, Popoli.

poi, come avvenuto già nelle sedute precedenti, mi ha pregato di essere rilassato.

e ho subito l’incursione. quando mi ha detto che non c’era più niente, ho esclamato “evvaii”, cosa insolita per me.

…ma ero felice.
per forza. non mi capitava da mesi di parlare al telefono del virus Ramsonware  del bar dei Casalesi e di sentirmi così partecipe, così compreso, così entusiasta, così al centro dell’attenzione.

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da qualche giorno, sotto casa dei miei, c’è un nuovo personaggio, che fa l’elemosina.

dice sempre la stessa cosa, ossia “ciao frate’ mica ti posso fare una rapina?”

oggi ero lì in macchina fermo al semaforo, e lui si è avvicinato.

“ciao frate’, mica ti posso fare una rapina?”
“certo” e mi sono girato verso il pozzetto dovevo sapevo di trovare almeno 3 monetine da 50 centesimi

mentre li prendevo, lui diceva “…così ti tiene profumata la macchina”

quando ho alzato lo sguardo, ho visto che aveva ficcato il braccio nella macchina, e mi stava poggiando un fiore sul cruscotto

 

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quando l’ho salutato, guardandolo negli occhi, lui mi ha chiesto com’era andata la mia giornata.

io gli ho detto: “mmmBene!”
lui mi ha risposto: “oooh . se il primo oggi che mi dice che la giornata è andata bene”

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oggi è stata la prima cena che abbiamo fatto tutti e 3 insieme, io Michele e Lorenzo.

l’idea c’era già da ieri sera, ma da come s’era detto io avevo pensato che magari era la solita cosa detta che poi non si sa perché non si faceva.

invece verso le 19 michele mi aveva scritto su whatsapp che aveva fatto la spesa , e che mancava solo un po’ di vino.

..vino che io avevo già fatto mettere da parte in ufficio.

e così a un certo punto ci siamo trovati in cucina tutti e 3.
io osservavo.
speravo.. che parlassero soprattutto loro tra loro.
è sempre stato così per me.. ho sempre sperato che ci fosse armonia tra le persone che avevo intorno

michele ha fatto le tagliatelle alla boscaiola.

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poi gli ho “rapinato” dal suo hard disk qualcosa come tipo 50 puntate del Tenente Colombo. domani ferc sarà al settimo cielo quando gliele copierò.

ma ora sono un po’ triste.
verrà il giorno in cui lopoc non abiterà più qui.
per me sarà la fine di un’epoca..
l’epoca in cui apro la porta di casa e mi sento perfettamente tranquillo e libero.

meno male che alla Designeria potrò sempre ordinare un Tiramisugo

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