method
secoli fa avevo chiamato uno dei miei computer: method
se l’ho fatto, c’era sicuramente un senso.
ad es. il mio portatile si chiama inversion
, come monito del fatto che ho enorme difficoltà a fare le inversioni, o i complementi se vogliamo dire così (farò esempi, ma non ora)
il fisso si chiama gravity
in onore del film, che mi piacque molto.
l’altro mio pc fisso che sta a casa dei miei si chiama cucamonga
, che era il nome di uno studio di registrazione agli albori della carriera di FZ
ora: non sono sicuro che method
si chiamasse così per quello che penso io oggi…
ma attualmente la mia riflessione è: percepisco sinceramente che spesso il mio metodo è sbagliato.
se vengo lasciato da solo, mi perdo. per vie che non portano molto lontano.
se invece abbandono il mio metodo, e smetto di fare le cose per il puro piacere di farle, ma le faccio perché c’è un senso/obiettivo dietro, generalmente non ho quella sensazione di perdere tempo (che ho nel primo caso)
ieri chattavo con un tizio su Discord. diciamo che sia io che lui stiamo facendo una stessa cosa.
io la stavo facendo col mio metodo, da scolaretto.
lui invece mi ha fatto capire di stare usando un approccio più avventuroso, meno legato al learning path che teoricamente si dovrebbe seguire.
EDIT: no vabbe’ non ci credo.
poco dopo aver scritto questo post, ho ascoltato alcuni brani di Bill Bruford, tra cui “Back to the beginning”
non lo ascoltavo da parecchio, cmq quell’album mi piace interamente direi. cmq sono arrivato a 3:33 di “Back To The Beginngin” e ..
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