un cerchio alla botte e uno…
oggi mi ha chiamato E., la mia “gestitrice” della banca.
ci teneva a farmi sapere di quella particolare offerta di prestito etc…
beh, credo che da qualche parte, sui suoi monitor, si sia accesa da tempo una spia rossa sul mio conto, che va spesso in negativo (anche oltre il fido).
e così.. ho accettato nel giro di 2 minuti un prestito.
che mi è arrivato subito.
con un tasso “agevolato”.
e questa è una cosa buona, ovvio.
c’è un’altra cosa buona.
qualche giorno fa ho fatto un corso in ufficio, diciamo una “sessione di cybersecurity awareness”.
e, come ogni azienda certificata iso che si rispetti, ho fatto firmare sia il foglio presenze, sia il questionario di gradimento obbligatorio.
un collega, non so ancora con precisione chi, mi ha lasciato il questionario vuoto, ma con questo postit:
non basterebbe questo per smettere di sentirsi sempre sbagliato?
e.. la cosa negativa, quale sarebbe?
sì, che forse.. mi toccherà separarmi da una persona di cui mi fido, con cui faccio bene le cose insieme (…sto facendo il vago apposta..)
boh. gli auguro sicuramente il meglio
non devo mica preoccuparmi di scrivere in maniera sensata
questo è il mio diario segreto
No commentsbip bip
non so. ogni tanto ci ripenso, a quel pomeriggio di Giugno 2020 (credo fosse Giugno)
quando ero a casa con mamma, e ho sentito in lontananza il tipo “beep” di un mezzo che fa retromarcia, e ho capito/immaginato che fosse l’ambulanza di papà , che ce lo riportava a casa, dopo quasi 1 mese di ricovero
la cosa buffa/inspiegabile è che uno prova _sempre_ a tentare di “spiegarsi” il vissuto, le cose che gli succedono.
tipo io: mi chiedo.. o quasi desidero, immedesimarmi in quello che provava papÃ
come si sentiva, mentre era riportato a casa?
capiva?
soffriva fisicamente?
era triste?
perché mi interessa saperlo?
davvero non lo so.
forse… questo “calarmi” dentro i pensieri e le emozioni di qualcun altro, è l’unico modo che io reputo “legittimo” per dire: “OK. c’ero anche io con te, in quel momento. ti capivo, ti ero vicino. non ti ero indifferente”
sempre con questa cazzo di storia che tutto, tutto, è un esame.
una valutazione, un giudizio.
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