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sogno_08-04-2007

April 08th, 2007 | Category: sogni

e’ il primo sogno che scrivo sul blog.

la fluidita’ della lingua va a farsi benedire, in questi casi. scrivo di getto, con l’ansia di dimenticare alcuni particolari.

*-*-*-*-*-*-*

un sogno abbastanza pieno di cose.

ambientato di mattina probabilmente, a pescara colli.

mi trovo in una casa, sembra la casa di pivy. le pareti sono gialle. e’ una giornata di sole ma con un po’ di nuvole.
sono con alcune persone, tra cui vincenzo e riccardo della Micso. mentre parlano io

cammino un po’ per la casa. c’e’ un computer acceso, io mi ci avvicino.

quando mi ci avvicino scopro che li’ c’e’ una brandina con una persona che dorme, si muove un po’. e’ completamente ricoperta da un piumone. me ne vado.

torno da vincenzo e riccardo. loro parlano di Eutelia, dicono che se Eutelia fa non so che cosa, mi possono assumere a tempo indeterminato, abbastanza presto, tipo tra un mese.

nel salone di questa casa c’e’ una televisione enorme. e’ messa sopra un camino.

il padrone di casa, un signore sui 60 anni con i capelli un po’ bianchi, ci faceva vedere un “difetto” della tv. diceva che a volte l’immagine non si vedeva su tutta la videata, ma solo in parte. allora doveva premere ogni volta il tasto “full screen” per aggiustare il tutto.

io pensavo a chi aveva portato la tv fin la’ sopra.. e mi chiedevo se avevano inventato uno strumento apposta. il film che si stava vedendo era in bianco e nero.

torno verso il computer. e’ come se ci andassi per tornare a fare il mio lavoro.

stavo controllando alcune segnalazioni aperte su Eutelia.

mentre faccio queste cose, l’uomo che era sotto il piumone si sveglia. gli manca un braccio. e mi dice che ha un tumore, ma mentre parlava mi sembrava vispo.

io ho paura, mi chiedo se mi fa bene stargli vicino. ho paura di essere contagiato da qualcosa.

arriva anche una signora. mi fa notare un mio presunto sbaglio.

una delle “pratiche” era far arrivare un file ad una certa signore Di Nisio. io gli dico che gliel’ho mandato. lei mi dice “ah si’, hai ragione”. poi “pero’ ha detto che non e’ riuscita ad aprirlo”. era un file pdf.

avevo scritto i miei appunti in parte su un quaderno, con la matita.

si e’ fatta l’ora di pranzo.

esco fuori da questa casa e vado verso stefania (sempre della micso).

sembra di essere all’uscita di una scuola elementare.

in mezzo alla piazzetta davanti la scuola c’e’ lei, seduta su un banco, con una cassettina con i soldi.

a turno andiamo li’ e lei ci paga. quando arriva a me, mi da’ di piu’. glielo faccio notare.

lei mi risponde che e’ normale, perche’ avevo fatto un intervento in piu’ e lo avevo registrato sul PIM.

mi dico che devo sempre registrare questi lavori sul pim. conto i pezzi da 10 euro in piu’.

ci sono intorno bambini che giocano.

a questo punto sono con carmine, letizia e piersante, forse.

sono li’ vicino. e’ come se fossimo in una strada in mezzo alla citta’. una strada in salita, come ce ne sono tante. solo che al posto dell’asfalto c’e’ il fango.

stiamo scendendo questa strada a piedi. carmine e letizia mano nella mano.

dobbiamo decidere dove andare a mangiare.

come prima cosa si decide che loro 3 vanno nella macchina di carmine, e io devo prendere la mia fiesta.

la metto in moto e temo di non farcela (troppo fango). mentre faccio la manovra telefono a mariagrazia. le dico che siccome e’ il suo compleanno (lo e’ veramente) le posso fare un regalo piu’ bello perche’ ho preso lo stipendio.

prendo la macchina e mi metto in marcia. sbagliamo la strada piu’ volte.

alla fine non sono piu’ in macchina, ma con un signore e una bambina, tutti sulle biciclette.

prendiamo diverse strade contromano. a un certo punto ci fermiamo. il signore mi dice che per trovare la strada giusta dobbiamo vedere un grillo, un grillo particolare che abitava li’, e seguirlo.

ci affacciamo da una specie di balcone e alla fine, su una foglia, c’e’ questo grillo, che inzia a saltare. si poggia su un muro, poi non so.

ora mi ritrovo in un quartiere, che sembra Zanni. sono con Paolo (Micso). sento che e’ lui, ma fisicamente era un po’ diverso.

camminiamo per questo quartiere. ci sono le macchine che passano. a un certo punto sentiamo delle sgommate, e una macchina che sfreccia via, superando la fila.

e dietro ci sono 3 persone che la rincorrono. 2 di queste persone hanno la tuta. sono 2 uomini e 1 donna. uno degli uomini ha il gesso.

sento che e’ come se la macchina avesse accidentalmente pestato il piede all’uomo col gesso. siccome sono 3 persone “poco raccomandabili”, la macchina fugge. i 3 uomini si fermano vicino a noi.

la donna raccoglie un sasso dalla strada. a questo punto penso che di li’ a poco avrei sentito un suono di vetro rotto.

invece sento uno sparo. e’ l’uomo col gesso che aveva tirato fuori una pistoletta e stava sparando verso una finestra di una casa.

paolo mi prende dalle spalle e inizia a correre. mi aiuta a fuggire. corriamo verso una casa con intorno un giardino. io sento di essere abbastanza al sicuro, perche’ so che l’uomo non era incazzato con noi.

invece l’ultimo colpo che spara, prima che noi giriamo l’angolo, e’ verso di me e paolo. ma non ci prende.

io penso al fatto che e’ la prima volta che sento degli spari cosi’ ravvicinati.

l’uomo col gesso al piede inizia a seguirci.

noi ci nascondiamo in mezzo a dei cespugli.

davanti al mio cespuglio c’e’ un acquario: sembra una cosa a meta’ tra un acquario e un incubatore. dentro ci sono 2 neonati.

paolo e’ poco piu’ avanti di me.

quando l’uomo alla fine passa vicino a noi, vede prima paolo, ma non gli spara.

poi vede me. io subito alzo le mani. l’uomo mi fa capire che non mi spara perche’ ci sono i bambini.

il sogno finisce con un primissimo piano di 2 bambini, uno maschio e una femmina, lui col grembiule azzurro e lei con quello giallo.

parte una rullata di batteria e cominciano a cantare un pezzo, che sembra un canto di chiesa.

e’ un pezzo triste, del testo mi ricordo soltanto “la tua purezza”.

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