Archive for the 'sogni' Category
dedica
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dedicato con grande affetto a tutti gli amici.
del cyberspazio e della vita reale.
e a quelli che abitano in entrambi i luoghi.
Francesco
3 commentsneuromancer
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2 commentsgrazie
*
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(Michael Brook, “Lakbossa” – Cobalt Blue)
No commentsOrdine
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No commentssogno
mi sono svegliato circa 15 minuti fa, dopo questo “incubo”.
sono rimasto a letto per diversi minuti, nel dubbio: “che faccio,
mi rimetto a dormire, col rischio che poi mi dimentico tutto, o mi alzo
e lo scrivo da qualche parte?” – e cosi’ eccomi qua.
sembrano diversi sogni insieme.
il primo riguarda un viaggio. io che ero partito per 6 anni, ed ero andato
in India (o un posto esotico simile). Credo che sulla scelta della location
sia stato influenzato dalla visione di Rambo stasera (l’ultimo “Rambo”,
che in realta’ si svolge in Thailandia).
nel sogno ricordavo il viaggio fatto da Semola e Aguz (che credo siano stati
proprio in India).
in questa parte del sogno, c’e’ finita anche un’immagine: di una persona
che sta su una barca a vela, una grossa vela, e si fa scivolare giu’ lungo
questa infilandoci un paio di coltelli.. come faceva “Slot” nel film
Goonies.
poi, senza uscire dal sogno, una strana scena.
io ero davanti ad un monitor, in cui c’erano due quadranti rettangolari, orizzontali.
questi quadranti descrivevano la posizione di 2 aerei che si dovevano abbattere tra
loro con dei missili.
il quadrante lampeggiava quando uno dei 2 aerei si trovava in una posizione “buona”
per essere colpito.
qui credo invece che c’entri la visione di Tuono Blu su LA7 oggi pomeriggio.
era da un po’ che aspettavo di rivedere questo film.
la differenza e’ che ogni tanto sul quadrante compariva la scritta “FACEBOOK”
e mentre l’aereo si trovava in quel tipo di aerea, non poteva essere colpito.
l’aereo nemico era pilotato da un mio amico, Angelo C.
sempre in questa parte del film, mi ritrovavo a camminare lungo una spiaggia.
il cielo era nuvoloso.. grigio.. post pioggia.
lungo la spiaggia (sempre in India o simile) c’erano altre persone che camminavano,
le sentivo parlare.
sul cielo, nel frattempo, vedevo sfrecciare altri aerei, di diverso tipo,
legati al discorso dei “quadranti” di cui sopra.
una coppia stava parlando del fatto che loro potevano permettersi di raggiungere
questo luogo in poche ore, perche’ potevano permettersi di pagare il costosissimo
biglietto dell’aereo (credo che partissero del Canada o dalla California).
poi c’e’ il momento in cui io ritorno a casa, a casa mia a Pescara.
ritrovo mia madre, ci abbracciamo.
andiamo in camera da letto (“la stanza del matrimonio” come dicevo da piccolo)
e noto che c’e’ ora un letto a 1 piazza, e c’e’ il piumone di Snoopy che adesso
uso io.
mamma mi dice che adesso lei e papa’ non stanno piu’ insieme, che lo shock
della mia assenza per 6 anni era stato troppo grande.
lei cmq telefona a papa’. le dice che sono tornato. papa’ e’ contento.
mamma le chiede di tornare a casa, o di far venire Zio Pierino stasera
in modo “che Francesco non dorma da solo”.
poi mia madre mi spiega che.. il matrimonio non era stata una scelta di cui era
convinta. si era sentita costretta dai parenti, dalla situazione..e ora
che io, che ero il “collante” me n’ero andato.. loro si erano divisi.
ma rimasti in buoni rapporti, mi sembra.
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secondo sogno.
credo di trovarmi a Roma, in una specie di bar.
sono nel retro, con altre persone.
ad un certo punto entra un tizio, e chiede se qualcuno ha una Citroen
parcheggiata male in via …. “XXXXXXX”.
non ricordo il nome della via, ma mi ricordo che suonava ambiguo, cioe’
non si capiva se XXXXX era l’aggettivo o il nome della via.
come se avesse chiesto “e’ vostra la Citroen parcheggiata in via
Parallela?”
io, nel dubbio, mi alzo e vado a vedere.
a questo punto mi “trasmigro” in un signore anziano.
praticamente la via era in realta’ una via in salita, una lunga
scalinata, stretta. tipica di un paesino abruzzese.
io mi trovavo ai piedi di questa scalinata, e tenevo
un cavallo al guinzaglio.
dovevo risalire e raggiungere la Citroen, per spostarla.
allora inizio a muovermi col cavallo.
poi penso che .. devo “fare male” in qualche modo al cavallo,
perche’ lui stava salendo troppo velocemente, e io invece
volevo dare l’impressione al tizio che aspettava che muovessi
la macchina, che eravamo entrambi in difficolta’ (cioe’ sia io
che il cavallo).
cosi’ tiro’ un po’il cavallo e lo faccio scivolare un po’ su
un gradino, cosi’ lui si sloga una zampa.
mentre sto per raggiungere la Citroen, viene in senso contrario
un signore con un cane.
cane e cavallo si attaccano. il cavallo uccide il cane.
e poi attacca, davanti ai miei occhi, anche il signore, sui 50
anni.. vestito con jeans, giacca di jeans, occhiali, un po’
ciccione, somigliava un po’ a Andrea Braido.
a questo punto mi “rifugio” dentro una casa.
sembra di essere in un laboratorio segreto negli anni ’70
c’erano computer, armadi, stampanti.
il tema di fondo e’ una sorta di esperimento fatto sugli umani,
un “liquido” o simile che veniva dato agli umani, per poi
trasformarli.
il cavallo infatti, era un umano, si era trasformato tempo
prima dopo aver bevuto il liquido (ma la cui “ricetta” era
sbagliata).
infatti il cavallo, che a tratti appare come un grande cavallo
con gli occhi rossi (e che parla) a tratti come un signore
vestito con giacca e pantaloni color kaki) mi insegue per la
casa e cerca di uccidermi, ritenendomi non so perche’ responsabile
di queste “versioni beta” di questo liquido.
mentre scappo per la casa, passo vicino a una radio, in cui sento
la mia voce che parla.
capisco che era come se io, all’epoca della registrazione, ripetevo
piu’ volte il messaggio per essere sicuro che chi ascoltava aveva
tempo di trascrivere il numero di un conto bancario: 401517.
lo scrivo su un postit giallo (di quelli moderni insomma)
poi trovo una specie di pistola, con sotto una grossa ampolla
trasparente, contenente un liquido giallo.
sembrava una pistola con sotto attaccato uno di quei cosi
antizanzare.
sparo contro il cavallo, ma non muore. continua ad inseguirmi.
e mentre cerco di aprire, col calcio della pistola, uno dei
tiranti che blocca il portone, mi sveglio.
sogno
3 contesti intrecciati tra loro.
il primo con M (uno dei miei capi).
ho sognato che mi faceva una sorta di visita e/o massaggio.
avevo le spalle particolarmente incordate; lui mi ha sciolto diversi nodi, ma ne ha lasciati 2, diceva che era meglio cosi’.
mi e’ caduto l’occhio su un foglietto, il foglio di istruzioni dei massaggi, e infatti c’era scritto che doveva essere cosi’.
M ha detto che ero sporco, maleodorante, soprattutto sullo stomaco. diceva che sapevo di copertone.
poi mi ha tirato fuori un piccolo ragnetto da non so dove.
io gli ho risposto che era inevitabile se ci si rotolava al parco.
—
a casa di mia zia.
sono entrato e la casa era tutta in disordine. discutevamo su qualcosa, ma non ricordo bene.
a un certo punto arriva una telefonata, un cugino lontano.. un parente che studiava all’estero (in America).
ci dice che si laureava domani, e che voleva che la zia ci andasse.
lei non era particolarmente entusiasta.. ma era costretta.
—
in America, sulla Statua della Liberta’.
io vedo tutto da sopra un elicottero.
Vedo che dalla testa della statua si apre un portellone, e ne escono studenti.
sono studenti che festeggiano la propria laurea.
loro chiamano la testa della statua “Uooaaa”, perche’ ci fanno lo scivolo sopra, esclamando appunto “Uooaaaa”.
a un certo punto vedo un ragazzo che, mentre scivola, devia verso un lato e sta per precipitare. io temo che stia per avvenire un bruttissimo incidente.. e invece lui era legato con una corda.
quindi si e’ penzolato un po’ nel vuoto, poi come si e’ riavvicinato alla superfice della statua, e ci ha scritto con un pennarello nero la data in cui si era laureato.
No commentsA day in life
Oggi e’ stata una giornata molto piena.
E’ cominciata con un sogno un po’ strano, quasi un incubo. Mi ha un po’ inquietato.
M (girl) e A (boy) sono una coppia di fidanzati, ed io li conosco entrambi.
Ho sognato che ero in una casa in montagna, con diverse persone, e c’erano anche A e M.
Eravamo seduti in circolo, su sedie di legno, al centro di una sala. Era giorno, e si parlottava.
Nel sogno pero’, A e M non sono fidanzati. M sta con un altro ragazzo, che non e’ presente, ma che e’ molto amico di A.
Ad un certo punto, M comincia vagamente a molestarmi.. io ovviamente ne sono lieto, perche’ M mi piace.. anche nella vita reale.
Lei mi fa cenno di alzarci e di uscire fuori. Io ci sto.
Sono sicuro che di li’ a poco sarebbe successo qualcosa. E invece, mentre scendiamo le scale di questa casetta in montagna misteriosa, esce anche A, e ci segue.
Ha un fare come per dire “scusate ma… che avreste intenzione di fare?”.
e cosi’ mi sono ritrovato in mezzo a loro che discutevano, A che rimproverava M perche’ si stava comportando male nei confronti del suo fidanzato..
e invece, nella realta’, sono proprio A e M a stare insieme.
mi sarebbe piaciuto, a questo punto, telefonare nella realta’ ad A (che conosco un po’ di piu’) e chiedirgli “come va?” … ma non ho tutta questa confidenza con loro.
poi cosa ho fatto? sono rimasto per circa 1 ora e mezza a letto, senza riuscire piu’ a prendere sonno. poi mi sono alzato e ho cominciato la mia giornata.
ho fatto colazione e sono uscito, ho attraversato la strada fin casa di mia zia: dovevo lasciarle un cd audio nella casetta postale, e l’ho fatto.
un cd di Edoardo Bennato. nella mia vita ho ascoltato pochissime volte una canzone di Bennato prestando particolare attenzione.
ma ora e’ tutto un po’ diverso. non dico che e’ come se il mondo stesse per finire domani, ma tutto mi sembra piu’ prezioso, degno di interesse.
mi e’ piaciuto riascoltare “Viva la mamma”, canzone famosissima.
credo che sia un brano molto espressivo.
piccola parentesi.
non e’ sempre facile confrontarsi coi gusti musicali delle altre persone.
spesso si incontra gente veramente ottusa.
io ho molte lacune, nella musica italiana ad esempio, ma non me ne faccio un dramma. voglio dire, c’e’ sempre tempo per recuperare.
e poi, il mio lavoro non e’ scrivere recensioni musicali, non devo citare altri artisti qua e la’ per far intendere che possiedo 487132 dischi.
io faccio il compositore, nel mio piccolo, e per farlo ho bisogno di sensibilita’.
se per coltivare la mia sensibilita’ mi basta ascoltare sempre gli stessi 30 brani per tutto l’anno, secondo me non vado tanto male.
ma non volevo dire proprio questo.. volevo dire che.. sono contento di me, del fatto che apprezzo molti linguaggi diversi.
sono contento del modo in cui mi pongo difronte alle cose, musicali e non.
dopo aver messo il cd nella posta, sono passato a gonfiare la bici, e via.
—
.. ma poi mi ricordero’ come stavano i fili? meglio fargli una foto..
a lavoro e’ andata abbastanza bene. essendo il venerdi’ a cavallo tra il 1 maggio e sabato, la maggior parte dei clienti deve aver pensato che fossimo chiusi: hanno telefonato poche persone.
ho passato tutta la mattina a scrivere uno scriptino per il filtro delle email.
ne sono contento, soprattutto perche’ nella pausa pranzo non ho continuato a lavorarci…. ho fatto altro, mi sono riposato.
e’ un mio difetto, che ormai mi porto dietro da molti mesi.
ho la tendenza a lavorare anche da casa. di solito, stando a casa, con tutta la pace che mi creo intorno, mi concentro di piu’ e faccio meglio.
ma non deve essere cosi’, CAZZO: poi logicamente nelle ore lavorative VERE sono stanco.. parto con l’idea che non riusciro’ a combinare molto (con quel cazzo di telefono di merda che suona sempre – e con il timore di usare troppo la modalita’ “No Dist”), e il tempo passa via inutilmente.
—
certe persone mi trattano come se fossi un imbecille 🙂
devo ammettere che, purtroppo, a volte cio’ mi ferisce. non e’ che tu sei imbecille, e basta.
il fatto e’ che la gente ti ci vuole far sentire, come dire: ti sto mandando un messaggio.
ma anche qui, tutto cio’ non mi condizionera’ piu’ di tanto.
penso che sia molto meglio isolarsi, avere un obiettivo e farsi i cazzi propri.
io cmq, ci metto del mio.
mi ci diverto a farmi bastonare. forse e’ perche’ sono un figlio di puttana 😛
(se mi ponessi come infallibile, gli smacchi sarebbero piu’ duri 🙂
andrea e’ un bel nome 🙂
dicevo, nella pausa pranzo sono andato in banca, dovevo versare un assegno.
normalmente faccio tutto con l’home banking, ma stavolta, trattandosi di un pezzo di carta, mi sono dovuto recare nella filiale.
il tizio allo sportello e’ un altro che deve aver pensato che fossi un sub-umano.
infatti gliel’ho detto: guardi sono poco pratico..
e il bello e’ che li’ nessuno mi ha riconosciuto, ne’ io ho voluto farmi riconoscere (mio padre lavorava nella stessa banca, ma un’altra filiale).
—
verso le 17, a lavoro, e’ successo un imprevisto, e sono dovuto andare con uno dei capi a fare un intervento li’ vicino, all’aeroporto.
ci sarebbero tante cose interessanti da dire, tecnicamente, ma io racconto un altro genere di episodio.
appena siamo entrati mi sono stupito: all’ingresso c’era un bancone con 5 o 6 terminali, ed era pieno di ragazze, una anche molto carina.
tra loro, ne ho riconosciuta una. non mi ricordavo assolutamente il nome, ma mi ricordavo il contesto: faceva parte della cricca di Pasquale (“Pasqualopoli”).
dopo un po’ che eravamo li’ a lavorare, tutte le ragazze se ne sono andate, tranne lei. io ero in fondo, dall’altra parte dell’ufficio, coi due “capi” (uomo e donna).
a un certo punto, si sono detti tra loro che “X” (nome della ragazza che conoscevo) era li’ solo da 3 giorni, ma aveva gia’ imparato una carretta di cose, era molto sveglia, etc..
al che, prima di andarcene via, sono tornato all’ingresso, ho scambiato 2 chiacchiere con X, e le ho detto quello che avevo sentito. penso che le abbia fatto piacere, magari era una tipa insicura, ma magari no.
ma io sono contento.. forse una delle cose migliori che ho fatto in questa giornata.
chissa’ se si trova bene con questo lavoro. certo, non sembra un lavoro che puoi fare tutta la vita. magari si parte gia’ con questo pensiero, e non ci sono motivazioni per farlo bene.
…o magari lo fai, pensando non tanto al lavoro in se’, quanto al fatto che sei a contatto con le persone, ogni giorno ne vedi tante, e il bello e’ proprio li’.
lei sembrava trovarsi bene da questo punto di vista. era abbastanza carismatica.
una corsetta ogni tanto e’ quello che ci vuole. l’ha detto anche il medico.
minchia, ho sonno. domani e’ un altro giorno 😛Â
3 commentsVivo per …
oggi sono tornato a casa –
sono passato davanti al market dei cinesi, aperto da poco sotto casa mia.
ho visto una lampada simile a quella che avevo in mente di comprare da tempo:
root@siugh:~# cat da_fare.txt
cd dello stereo rotto
AGGIUSTARE ACUSTICA
chitarra a manuelina
aggiustare ibanez (ingresso jack)
PAPA’ -> openoffice -> database
luce verde o blu per lampada camera mia
…il file e’ datato 7 aprile.
e’ bello aprire gqview e vedere queste anteprime:
2 commentssogno_08-04-2007
e’ il primo sogno che scrivo sul blog.
la fluidita’ della lingua va a farsi benedire, in questi casi. scrivo di getto, con l’ansia di dimenticare alcuni particolari.
*-*-*-*-*-*-*
un sogno abbastanza pieno di cose.
ambientato di mattina probabilmente, a pescara colli.
mi trovo in una casa, sembra la casa di pivy. le pareti sono gialle. e’ una giornata di sole ma con un po’ di nuvole.
sono con alcune persone, tra cui vincenzo e riccardo della Micso. mentre parlano io
cammino un po’ per la casa. c’e’ un computer acceso, io mi ci avvicino.
quando mi ci avvicino scopro che li’ c’e’ una brandina con una persona che dorme, si muove un po’. e’ completamente ricoperta da un piumone. me ne vado.
torno da vincenzo e riccardo. loro parlano di Eutelia, dicono che se Eutelia fa non so che cosa, mi possono assumere a tempo indeterminato, abbastanza presto, tipo tra un mese.
nel salone di questa casa c’e’ una televisione enorme. e’ messa sopra un camino.
il padrone di casa, un signore sui 60 anni con i capelli un po’ bianchi, ci faceva vedere un “difetto” della tv. diceva che a volte l’immagine non si vedeva su tutta la videata, ma solo in parte. allora doveva premere ogni volta il tasto “full screen” per aggiustare il tutto.
io pensavo a chi aveva portato la tv fin la’ sopra.. e mi chiedevo se avevano inventato uno strumento apposta. il film che si stava vedendo era in bianco e nero.
torno verso il computer. e’ come se ci andassi per tornare a fare il mio lavoro.
stavo controllando alcune segnalazioni aperte su Eutelia.
mentre faccio queste cose, l’uomo che era sotto il piumone si sveglia. gli manca un braccio. e mi dice che ha un tumore, ma mentre parlava mi sembrava vispo.
io ho paura, mi chiedo se mi fa bene stargli vicino. ho paura di essere contagiato da qualcosa.
arriva anche una signora. mi fa notare un mio presunto sbaglio.
una delle “pratiche” era far arrivare un file ad una certa signore Di Nisio. io gli dico che gliel’ho mandato. lei mi dice “ah si’, hai ragione”. poi “pero’ ha detto che non e’ riuscita ad aprirlo”. era un file pdf.
avevo scritto i miei appunti in parte su un quaderno, con la matita.
si e’ fatta l’ora di pranzo.
esco fuori da questa casa e vado verso stefania (sempre della micso).
sembra di essere all’uscita di una scuola elementare.
in mezzo alla piazzetta davanti la scuola c’e’ lei, seduta su un banco, con una cassettina con i soldi.
a turno andiamo li’ e lei ci paga. quando arriva a me, mi da’ di piu’. glielo faccio notare.
lei mi risponde che e’ normale, perche’ avevo fatto un intervento in piu’ e lo avevo registrato sul PIM.
mi dico che devo sempre registrare questi lavori sul pim. conto i pezzi da 10 euro in piu’.
ci sono intorno bambini che giocano.
a questo punto sono con carmine, letizia e piersante, forse.
sono li’ vicino. e’ come se fossimo in una strada in mezzo alla citta’. una strada in salita, come ce ne sono tante. solo che al posto dell’asfalto c’e’ il fango.
stiamo scendendo questa strada a piedi. carmine e letizia mano nella mano.
dobbiamo decidere dove andare a mangiare.
come prima cosa si decide che loro 3 vanno nella macchina di carmine, e io devo prendere la mia fiesta.
la metto in moto e temo di non farcela (troppo fango). mentre faccio la manovra telefono a mariagrazia. le dico che siccome e’ il suo compleanno (lo e’ veramente) le posso fare un regalo piu’ bello perche’ ho preso lo stipendio.
prendo la macchina e mi metto in marcia. sbagliamo la strada piu’ volte.
alla fine non sono piu’ in macchina, ma con un signore e una bambina, tutti sulle biciclette.
prendiamo diverse strade contromano. a un certo punto ci fermiamo. il signore mi dice che per trovare la strada giusta dobbiamo vedere un grillo, un grillo particolare che abitava li’, e seguirlo.
ci affacciamo da una specie di balcone e alla fine, su una foglia, c’e’ questo grillo, che inzia a saltare. si poggia su un muro, poi non so.
ora mi ritrovo in un quartiere, che sembra Zanni. sono con Paolo (Micso). sento che e’ lui, ma fisicamente era un po’ diverso.
camminiamo per questo quartiere. ci sono le macchine che passano. a un certo punto sentiamo delle sgommate, e una macchina che sfreccia via, superando la fila.
e dietro ci sono 3 persone che la rincorrono. 2 di queste persone hanno la tuta. sono 2 uomini e 1 donna. uno degli uomini ha il gesso.
sento che e’ come se la macchina avesse accidentalmente pestato il piede all’uomo col gesso. siccome sono 3 persone “poco raccomandabili”, la macchina fugge. i 3 uomini si fermano vicino a noi.
la donna raccoglie un sasso dalla strada. a questo punto penso che di li’ a poco avrei sentito un suono di vetro rotto.
invece sento uno sparo. e’ l’uomo col gesso che aveva tirato fuori una pistoletta e stava sparando verso una finestra di una casa.
paolo mi prende dalle spalle e inizia a correre. mi aiuta a fuggire. corriamo verso una casa con intorno un giardino. io sento di essere abbastanza al sicuro, perche’ so che l’uomo non era incazzato con noi.
invece l’ultimo colpo che spara, prima che noi giriamo l’angolo, e’ verso di me e paolo. ma non ci prende.
io penso al fatto che e’ la prima volta che sento degli spari cosi’ ravvicinati.
l’uomo col gesso al piede inizia a seguirci.
noi ci nascondiamo in mezzo a dei cespugli.
davanti al mio cespuglio c’e’ un acquario: sembra una cosa a meta’ tra un acquario e un incubatore. dentro ci sono 2 neonati.
paolo e’ poco piu’ avanti di me.
quando l’uomo alla fine passa vicino a noi, vede prima paolo, ma non gli spara.
poi vede me. io subito alzo le mani. l’uomo mi fa capire che non mi spara perche’ ci sono i bambini.
il sogno finisce con un primissimo piano di 2 bambini, uno maschio e una femmina, lui col grembiule azzurro e lei con quello giallo.
parte una rullata di batteria e cominciano a cantare un pezzo, che sembra un canto di chiesa.
e’ un pezzo triste, del testo mi ricordo soltanto “la tua purezza”.
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