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Per un utilizzo libero e critico degli strumenti
telematici è importante capire la nostra storia, capire che nella
frontiera elettronica ci sono diritti ancora da conquistare,
distinguere il cammino del progresso umano e tecnico, in rete e
fuori, da quello degli interessi economici che nascono e nasceranno
sempre assieme a ogni nuova tecnologia.
Gli autori
Carlo Gubitosa si occupa di telematica sociale, volontariato
dell’informazione, storia delle telecomunicazioni, autoproduzioni
editoriali. Collabora con varie riviste, tra cui Il giornale della
natura, per il quale cura da due anni la rubrica mensile dedicata al
cyberspazio. Ha già pubblicato Telematica per la pace (Apogeo 1996)
e Oltre Internet (EMI/FCE 1997). Nel tempo libero studia ingegneria
delle telecomunicazioni. c.gubitosa@peacelink.it
PeaceLink è un’associazione di volontariato
dell’informazione che utilizza gli strumenti della telematica per
promuovere la pace, la nonviolenza, i diritti umani, la liberazione
dei popoli oppressi, il rispetto dell’ambiente e la libertà di
espressione. Dal 1992 PeaceLink opera in rete e fuori da essa per
dare voce a chi non ha voce. email: info@peacelink.it Web:
www.peacelink.it
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Come Spaghetti hacker, di Stefano
Chiccarelli e Andrea Monti, già apparso in questa collana, questo
libro è fortemente legato alla realtà italiana e alla cronaca degli
ultimi anni. Descrive il mondo dell’informatica e delle reti
telematiche amatoriali, quando le comunicazioni elettroniche erano
ancora un territorio di frontiera esplorato da pochi pionieri. Gli
autori hanno cercato di racchiudere in queste pagine lo spirito dei
Bulletin Board System, i primi sistemi telematici popolari diffusi
su scala planetaria, in un periodo in cui queste preziose “bacheche
elettroniche” stanno cominciando a sparire pian piano, in silenzio,
con un lento stillicidio di utenti “emigranti” sull’internet. È
un’opera di recupero della memoria storica, per non dimenticare dove
affondano le nostre radici elettroniche, per ricordare cosa c’era
prima del business, per fissare almeno per un attimo l’immagine di
questa trasformazione vorticosa che nel giro di quattro anni ha
stravolto completamente lo scenario della telematica italiana e il
nostro modo di vivere la rete. Un’esplorazione nella memoria
collettiva della rete per ricordare e far rivivere l’“altra”
telematica, quella che nel 1994 costituiva ancora un mondo sommerso,
ignorato dal grande pubblico, sostenuto unicamente dalla voglia di
esserci e di 'entrare in rete'.
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Crackdown è una intraducibile parola inglese
che racchiude in un unico vocabolo il significato di crollo,
attacco, disfatta, distruzione, smantellamento, colpo di
grazia. Questo libro racconta la storia di una serie
interminabile di sequestri, censure, perquisizioni, intimidazioni e
violazioni dei diritti costituzionali, avvenuta nel più totale
disinteresse dei media e della politica, che nel maggio 1994 ha
messo in ginocchio le reti autogestite e autofinanziate che ancora
oggi costituiscono una alternativa libera e gratuita ai servizi
offerti dai grandi operatori commerciali. A questa operazione si
aggiunge un mese più tardi anche il sequestro del nodo centrale di
PeaceLink, associazione pacifista di volontariato dell’informazione;
negli anni successivi la storia della lotta per la libertà di
espressione sulla 'frontiera elettronica' è segnata da altre ondate
repressive, dietro pretesti come reati d’opinione, pedofilia,
satanismo, diffamazione. E non è ancora finita, perché nuove
iniziative di questo genere sembrano sempre in agguato.
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