Archive for October, 2023
perché
non si può dire la verità ?
il lavoro non mi piace
con la dipartita di Mattia, un grandissimo salto indietro (nel senso che, necessariamente, devo occuparmi di cose di cui non mi sono occupato per molti mesi)
le condizioni di lavoro fanno schifo al cazzo
l’organizzazione del lavoro fa schifo al cazzo
però posso arrivare alle 09:21 e nessuno mi dice un cazzo.
beh ne vale la pena?
non riesco a combinare un cazzo.
sono scoraggiato. qui si sopravvive
No commentsfix
questa mattina.. come spesso avviene
i miei movimenti sono stati nervosi, frettolosi, scoordinati.
ed è così che, aprendo lo sportello dello scolapiatti con una mano sola, ho fatto precipitare la macchinetta del caffè sopra gli occhiali (che erano poggiati sul banecone).
poi ho accompagnato M a lavoro, e siccome lei mi aveva detto che c’erano dei gattini davanti all’ambulatorio, le ho portato 2 scatolette di umido, che a quanto pare sono state molto apprezzate
poi.. mentre facevo la riviera.. direzione ufficio, mi sono accostato
e ho scritto un messaggio ad una delle persone più significative della mia vita
brano che mi piace (SOL OOSEL – THE HILLS)
ultimamente mi è capitato di scoprire musica che mi piaceva molto, grazie a delle serie TV
e ho pensato: ci sarà sicuramente una figura o un piccolo staff che si occupa di questo
poi sono venuto in ufficio. e sono stato accolto dalla notizia di una vulnerabilità su Roundcube
FreeBSD non ancora “cacava” il package aggiornato
così l’ho installato dai ports
oggi c’è il primo Aperitech, lo terrà Valerio
sono contento. mi sento abbastanza felice e pieno di positivitÃ
cosa rara
uno dovrebbe scriversi le “ricette” dei giorni in cui è stato meglio.
si è fatto qualcosa di diverso?
si è superato uno scoglio?
si è vista una persona che per pigrizia non si vedeva da tempo?
No commentsora più che mai
mi sembra evidente che, nei mesi/anni passati, io abbia veramente “tirato la cinghia”, e con questo intendo dire: chiesto troppo a me stesso, cercato in tutti i modi di “sovraccaricarmi” etc…
e ho spesso cercato di approcciare alle “difficoltà ” (in senso lato) da solo. senza chiedere.
ce la devo fare da solo.
probabilmente ho perso un sacco di tempo. tempo che poteva essere investito diversamente.
faccio alcuni esempi.
stiamo facendo un lavoro di migrazione, e da poco tempo, è tornato tra i sysadmin anche M.
lui è veramente BRAVO.
è più bravo di me, punto e basta. di molto.
e trovo che sia una ricchezza che lui ci stia dando una mano. sarà creato qualcosa di bello, nuovo, più efficiente.
da solo sarei stato in grado di fare esattamente le stesse cose? la risposta sconcertante è: 100% sì!
avevo perso forse lo stimolo.
ho giudicato, come sempre, che questo “traguardo” (realizzare la cosa X, aggiustare la cosa Y, …) fosse semplicemente troppo lontano.
ma invece no, si poteva fare. lo potevo fare.
sono “invidioso”? veramente no. anzi io sono felice.
ho sempre creduto che una grossa porzione di “stimolo”, nell’ambiente lavorativo, sia rappresentato dal fatto di essere “il più ciuccio della classe”, insomma dalla possibilità di godere della sapienza dei tuoi colleghi che ne sanno di più, che ti possono insegnare e affascinare.
altra cosa. a marzo dovrà fare un talk che, penso, potrebbe avere MOLTA visibilità .
e mi sono iniziato subito a chiedere: ma sono in grado? farò una cacata? sarà interessante?
e poi, oggi, ho chiesto di scrivere ad A.
una mail. a cui lui ha risposto direi abbastanza subito. dandomi un consiglio molto semplice e, anche qui, che avevo sotto gli occhi 🙂
mi sento più felice?
sì.. più leggero, anche.
è una bella giornata di sole, chissà se c’entra.
No commentsun cerchio alla botte e uno…
oggi mi ha chiamato E., la mia “gestitrice” della banca.
ci teneva a farmi sapere di quella particolare offerta di prestito etc…
beh, credo che da qualche parte, sui suoi monitor, si sia accesa da tempo una spia rossa sul mio conto, che va spesso in negativo (anche oltre il fido).
e così.. ho accettato nel giro di 2 minuti un prestito.
che mi è arrivato subito.
con un tasso “agevolato”.
e questa è una cosa buona, ovvio.
c’è un’altra cosa buona.
qualche giorno fa ho fatto un corso in ufficio, diciamo una “sessione di cybersecurity awareness”.
e, come ogni azienda certificata iso che si rispetti, ho fatto firmare sia il foglio presenze, sia il questionario di gradimento obbligatorio.
un collega, non so ancora con precisione chi, mi ha lasciato il questionario vuoto, ma con questo postit:
non basterebbe questo per smettere di sentirsi sempre sbagliato?
e.. la cosa negativa, quale sarebbe?
sì, che forse.. mi toccherà separarmi da una persona di cui mi fido, con cui faccio bene le cose insieme (…sto facendo il vago apposta..)
boh. gli auguro sicuramente il meglio
non devo mica preoccuparmi di scrivere in maniera sensata
questo è il mio diario segreto
No commentsbip bip
non so. ogni tanto ci ripenso, a quel pomeriggio di Giugno 2020 (credo fosse Giugno)
quando ero a casa con mamma, e ho sentito in lontananza il tipo “beep” di un mezzo che fa retromarcia, e ho capito/immaginato che fosse l’ambulanza di papà , che ce lo riportava a casa, dopo quasi 1 mese di ricovero
la cosa buffa/inspiegabile è che uno prova _sempre_ a tentare di “spiegarsi” il vissuto, le cose che gli succedono.
tipo io: mi chiedo.. o quasi desidero, immedesimarmi in quello che provava papÃ
come si sentiva, mentre era riportato a casa?
capiva?
soffriva fisicamente?
era triste?
perché mi interessa saperlo?
davvero non lo so.
forse… questo “calarmi” dentro i pensieri e le emozioni di qualcun altro, è l’unico modo che io reputo “legittimo” per dire: “OK. c’ero anche io con te, in quel momento. ti capivo, ti ero vicino. non ti ero indifferente”
sempre con questa cazzo di storia che tutto, tutto, è un esame.
una valutazione, un giudizio.
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