Archive for January, 2022
vita di pi
kelly lee owens – ON
questo video mi devasta. lo trovo molto poetico. separazione (o morte)
e la mia sintesi: ok, dopo una separazione così sofferta, non è forse giusto dire che la nostra vita è distrutta per sempre?
io non credo di riuscire a voler superare il passato.
mi sembra più onesto continuare a ripetere ogni giorno che la vita è una merda. niente a senso (cit. Lamentazioni.org)
e attendere quel giorno, per trovare la pace.
“perché da vivi.. la pace nun ce l’avevano” (cit. Richard Benson stavolta)
No commentsdoveva essere una cosa bella
mi è successo n volte
tipo.. sto in macchina con qualcuno, questo qualcuno inizia a sciorinare una serie di brani musicali, magari mi chiede se ne conosco qualcuno; ma sostanzialmente non sembra interessato al fatto che io li stia apprezzando oppure no. che io stia bene oppure no. che io mi senta soggiogato oppure no.
voglio dire: se fosse stato senza di me in quel momento, si sarebbe comportato alla stessa maniera.
oppure a Capodanno, dove qualcuno si mette davanti al PC e monopolizza la scelta della playlist della serata, senza dare l’idea di voler far partcipare anche gli altri.
ho sempre vissuto male questi episodi. ma probabilmente è un discorso più ampio.
ci sono persone che, a pelle, mi hanno sempre e subito trasmesso una certa propensione a condividere (o forse dovrei dire meglio: convivivere) le cose, non solo la musica. A vivere veramente certi momenti “alla pari”. definirei queste persone dei comunisti sociali 🙂
altri invece (tipicamente con un forte carattere), mi hanno sempre dato l’idea di non preoccuparsi più di tanto di saper leggere lo stato d’animo dell’altro.
figuriamoci, quindi, avere un’idea dei suoi gusti.
Agli occhi di un osservatore qualunque, vista in mezzo ai suoi compagni di giochi molto più socievoli, Judy, una bambina di quattro anni, potrebbe sembrare un classico tipo da tappezzeria. Quando è il momento di giocare, esita a prendere parte all’azione e ne resta ai margini invece di immergersi in essa. Tuttavia, Judy è un’abile osservatrice della politica sociale nell’ambito della sua classe di scuola materna – forse la più sofisticata, fra tutti i suoi compagni, nella comprensione dei sentimenti altrui.
Questa sua dote emerge soltanto quando l’insegnante riunisce Judy e i suoi coetanei per fare quello che essi chiamano il Gioco della Classe. Questo gioco – che consiste in un modellino dell’aula di Judy, come una casa di bambole, con figurine che hanno al posto della testa delle piccole fotografie dei bambini e dell’insegnante – è un test per valutare la percettività sociale. Quando l’insegnante le chiede di mettere ciascun bambino nella zona della classe dove esso ama di più stare – l’angolo delle attività artistiche, quelle delle costruzioni, e così via – Judy è in grado di farlo con grande accuratezza. E quando le si chiede di mettere ciascun bambino insieme a quelli con cui ama di più giocare, Judy sa mettere insieme tutti gli amici migliori.
(from Daniel Goleman, “Intelligenza emotiva”)
No commentslong distance phone call
ogni tanto, quando sto a casa dei miei, e mamma non c’è, parlo con papÃ
mi rivolgo verso quella specie di “botola” dove ci sono le sue ceneri
come se cercassi delle risposte, un qualcosa che mi faccia stare “tranquillo”
cmq.
visto che oggi il mio pomeriggio sarà tutt’altro che “libero” (e per libero intendo: libero di fare quello che cazzo mi pare, senza sentirsi colpevolizzato e/o incriminato), ho deciso di fare una cosa che dovevo fare da tempo.
ossia..
cerca di trovare, in mezzo a decine e decine di chiavi, quali fossero quelle del motorino di papà , e soprattutto della catena dello stesso
alla fine, c’era un mazzo con una targhetta “capanno”
è stato piuttosto facile
tra queste ho trovato la chiave del Liberty, quella del bauletto, e quella di quella specie di “locker” che bloccava la routa.
così ho potuto spostare il motorino un po’ più avanti:
già che c’ero, ho provato anche a cercare la chiave della catena della bici verde di papà :
e ho trovato anche lei
così posso portarla a Iervese, e magari usarla.. visto che quella che uso in genere è un po’ duretta
questa mattina ho fatto colazione con marzia e il mio amico Emiliano
gli ho mandato questa foto, sempre di un paio di libri trovati al capannone..
oggi dovrò mettere a posto la libreria.
1 commentche fatica
ma mi sono divertito 🙂
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