Archive for February, 2008
a volte vivo
a volte mi domando se sto vivendo correttamente.
immagino che vi sia, per ogni istante, un’unica cosa giusta da fare, e chi sa vivere conosce bene qual e’.
… pero’ cosi’ sarebbe troppo difficile, troppo estremo, decisamente non alla portata di tutti.
allora mi dico che esistono varie cose giuste che si possono fare, in un determinato momento.
poi trasporto il tutto non alle azioni, ma ai pensieri.
spesso mi scopro a pensare cose che.. ho il dubbio che siano inutili, delle perdite di tempo.
e mi domando se esista una maniera giusta per pensare.
passo molto tempo ad immaginare eventi, dialoghi… forse questo e’ un bene: ci si premunisce dagli imprevisti.
oppure ricordo piu’ e piu’ volte eventi che ho gia’ vissuto.
cosa deve fare un uomo giusto, quando si mette a letto, prima di andare a dormire? a cosa deve pensare?
questo e’ un mistero.
parlando con un amico, ho sentito una sua teoria. non bisogna dare per scontato che abbiamo un’unica vita in cui perfezionare la nostra anima.
3 commentsil buenRetiro e’ adesso
soogle says:
[00:46:17] amico
[00:46:18] ci sei
[00:46:21] š
you have sent a nudge!
Nessuna risposta.
Io, davvero, non avevo mai provato nulla di simile.
E’ la prima volta che non mi sento bene, e non so perche’.
Credo che non tutte le persone che mi stanno intorno abbiano compreso l’entita’ della cosa.
Non riesco a stare tranquillo, da settimane.
Bene o male ho in mente quali sono le cose che mi rendono inquieto.
Cose tipo: “Ho dormito a casa di Alessandro”.
Si’ ma… CHI CAZZO E’ ALESSANDRO? Mai sentito nominare prima.
“Eravamo in 3”.
Si’ ma.. che significa in 3? Tu lui e il gatto?
Ok andiamo avanti.
No, meglio di no.
E’ come se avessi paura di emozionarmi. Ho paura che qualcosa mi possa esplodere dentro.
Ogni tanto, in questi giorni, vado a prendere un caffe’ col mio amico ferece.
Andiamo al Molino, il neo-centro commerciale che ha aperto dietro casa nostra.
Appena entri, c’e’ un pavimento fatto di mattonelle riflettenti.
Rriflettono le luci che stanno sopra, ma in maniera distorta.
Guardarle mi da’ fastidio. E’ come se rievocasse ricordi che non voglio rievocare.
Ascoltare musica ad alto volume mi agita. Mi fa tremare.
Per la prima volta, durante le prove, ho provato una specie di senso di claustrofobia.
Che poi.. che succede, che lipperli’ cerchi di non darlo a vedere.
Forse questa e’ la cosa peggiore. Perche’ nasconde il timore che chi mi sta intorno possa non capire / non reagire bene.
Mi sento debole, a livello psicologico. Diciamo che per me, ora, l’ideale e’: restare a casa.
Con i miei genitori. Al massimo, scendero’ giu’ a fare 2 passi.
L’idea di andare in un posto lontano… “si’ ma, li’ intorno c’e’ un ospedale almeno?”
Il buenRetiro, per me, e’ indubbiamente adesso, come non mai.
ORA
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