Archive for January, 2007
Protected: caro amico (parte II)
un pezzo alla volta
If I want only have an answer. Isn't it so bad? Better then I go, and wake me up too soon, too soon. And you don't see me pure.........
caro amico
ti pensavo poco fa, mentre facevo pipi’ (appena tornato dalle prove).
ho avuto voglia di lasciarti qualche pensiero, qui.
c’e’ qualche tono grigio, nella mia vita.
va tutto bene.
ma penso a una persona.
una persona con cui sono stato insieme, che mi ha amato tantissimo, come mai nessuna in vita mia (beh, mamma a parte).
una persona che forse stava cercando di ricostruire un rapporto.
io non e’ che non volessi.
ma a questo punto… volevo che fosse una decisione forte, fortissima.
e cosi’ le ho detto alcune cose di me.
cose molto gravi, a suo dire.
e mi ha chiesto di non vederci piu’, di non sentirci piu’.
io ho rispettato la tregua. la rispetto ancora.
non so quanto durera’. non so se in effetti lei non vorra’ mai piu’ vedermi.
se cosi’ fosse, io saprei per certo di aver perso una gemma preziosissima della mia vita.
e a quel punto, 2 le strade: o il restare nel proprio giaciglio di convinzioni, o aspettare una rinascita, una nuova sorpresa, prendere l’aereo e volare verso un nuovo continente, e scoprire cose di se stessi che rischiavano di restare nell’ombra, per sempre.
si’, devo ammetterlo:
in questo momento cio’ a cui penso di piu’ e’ la costruzione di me stesso.
w il zezzumeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
w gli animaliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
w la falsitaaaaaaaaaaaaaaaaaa’
w i nemiciiiiiiiiiiiiiiiiiii
ma sci, alla fine sono loro il pepe della vita 😉
io non so cosa stai vivendo tu. e sento di non essere in grado di aiutarti.
so solo dirti che mi piace molto la tua compagnia :*
13 commentsShort Message Service
Ieri sono stato nel negozio dove lavora un’amica.
Il rapporto con lei non ha mai conosciuto (e forse mai conoscera’) nessun tipo di irregolarita’: un rapporto delicato, senza molti legami col quotidiano.
Come regalo di laurea mi aveva comprato un cd, che purtroppo avevo gia’.
Anzi: avevo deciso di comprarlo proprio dopo aver ascoltato il racconto della sua reazione a quel cd.
Cosi’ le ho riportato il doppione, e le ho detto che mi faceva piacere che fosse comunque lei a scegliere.
Abbiamo parlato un po’, sempre di musica.
Le ho raccontato che ultimamente non riesco a togliere dall’autoradio una cassetta (“Turn On The Bright Lights” degli Interpol); in particolare sono ossessionato da PDA.
Lei mi ha detto che le piaceva molto una canzone, ma non ricordava bene il titolo… c’era un “1” di mezzo. Nemmeno io ricordavo.
Oggi sono tornato a casa e ho cercato.
Il brano e’ “Obstacle 1”. Piace moltissimo anche a me. E gliel’ho scritto.
Lei mi ha risposto:
“Lo sai che sto facendo io?Ascolto pda! Dio esiste fra! Senti ma a te piacciono i joy division?”
PDA. 3:10.
Un’attesa. Un’attesa simile a … boh, la prima cosa che mi viene in mente e’:
Sbuciato :)
Non ricordo bene nemmeno il motivo (..e qui riecheggiano le parole dello Smilzo: “mi sono promesso di non sedermi mai davanti a un computer se sono ubriaco”..), ma qualche giorno fa volevo fare dei test, pertanto ho aggiunto un utente test, e di conseguenza gli ho messo password test.
Insomma, il famosissimo “Joe account” come si suol dire, in cui l’username e’ uguale alla password.
Antefatto
Stamattina FiLtRo mi ha querato e mi ha chiesto di riappendere un client sul nostro chan, visto che c’era un probabile uaglionetto irrispettoso che stava cercando di occuparlo.
E qui vorrei inserire una piccola nota di colore: i plebei bucano i server e ci installano gli eggdrop, i patrizi usano screen.
sugo@katy:~$ screen -dmS [CENSORED] irssi
sugo@katy:~$ screen -r […]
There are several suitable screens on:
26927.[…] (Detached)
26931.[…] (Detached)
Type “screen [-d] -r [pid.]tty.host” to resume one of them.
Ops. Avevo gia’ lanciato screen e irssi.
Faccio quindi ps aux e con gran piacere scopro che sul mio server stava girando un processo chiamato syslogd (sic) il cui owner era test.
Minchia che tempestivita’ 🙂
Torniamo a noi
Mi ero dimenticato di cancellare l’utente test… altro che software non aggiornati o kernel non patchati 🙂
Scoperto il fattaccio, mi reco in /home/test e vedo una history molto stuzzicante.
Se volete, sta qui.
5 commentsChe figlio di buttana!
“Adoro i piani ben riusciti” (dalla voce di Stefano Accorsi in “Jack Frusciante e’ uscito dal gruppo”).
E’ da circa un mesetto che ho una corrispondenza virtuale con una ragazza. Non via email, ma bensi’ via sms (la genesi di questa storia e’ qui ).
Col tempo ci siamo conosciuti un po’. Certo, lei sa molte piu’ cose di me, perche’ sono stato proprio io a non volermi nascondere (telefonarle dal numero di casa, dirle in quale gruppo suono, darle la mia email, etc…): del resto la cosa mi diverte e mi intriga.
Io conosco la sua eta’, so dove e’ nata, dove ha vissuto, e in che citta’ vive (a Chieti. Grazie ancora, Dea della Fortuna)… sempre che non mi abbia detto cazzate, ma penso proprio di no 🙂
2 sere fa le ho chiesto se il suo cellulare poteva ricevere mms. Lei mi ha detto si’. Le ho promesso che le avrei inviato qualche foto.
Purtroppo io dovevo ancora abilitare il servizio per l’invio di mms, e non ho potuto spedirle nulla. Non subito, s’intende.
…ma ho avuto la pensata.
Le ho spiegato che non potevo usare gli mms, ma che potevo mettere le foto online da qualche parte.
Lei a casa non ha la connessione, o meglio non le funziona. Cosi’ sapevo che sarebbe stata molto curiosa di vedere le foto e che l’avrebbe fatto dal lavoro.
… e secondo voi, su quale fantomatico sito ho messo le foto? Forse… sul web server qui a casa mia? 😀
Sono stato tutta la mattinata ad aspettare che l’esca abboccasse:
katy:/home/sugo# tail -f /var/log/apache/access.log
e ad un tratto….
88.[CENSORED] – – [03/Jan/2007:05:22:15 +0100] “GET /[CENSORED].jpg HTTP/1.1″ 200 210078 “-” “Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 5.0; Windows NT; DigExt)” “-“
Dopodiche’:
katy:/home/sugo# whois 88.[CENSORED]
…nome dell’azienda, citta’, via, numero civico, numero di telefono, etc…
bauhahuahuhuauhauauhahua 😀
Clicca qui per ascoltare l’audio di corredo.
4 commentsCompito in classe
Stasera ho visto un film con Paoletta. Un film che mi e’ stato consigliato da Giorgio, quel signore che ho conosciuto su Internet, quella sera.
“Le mele di Adamo”.
Stavo pensando che non sarei tanto in grado di farne un riassunto. O meglio: non saprei estrapolare velocemente il significato di questo film.
Se dovessi scriverci un tema, sarei in difficolta’. Fare considerazioni “generali” e di ampio respiro su un film, un brano musicale, un quadro, etc… mi ha sempre dato l’idea di “freddezza”, di una lucidita’ che non sento di avere, in questi casi.
Ho visto questo film. L’ho vissuto. Mi e’ sembrata una storia vera, ma non nel senso di realistica.
Una storia di personaggi che hanno rapporti “veri”, senza filtri, senza censure, senza segreti, che non rinunciano a picchiarsi per dar sfogo alla propria rabbia.
Una storia che lascia delle ferite, ma che porta con se’ anche un’evoluzione, una maggiore presa di coscienza e magari un modo diverso di portare avanti gli stessi ideali.
E’ un film che parla della fiducia (della fede, in questo caso). Di un momento buio della fede.
Questo scriverei, sul compito in classe.
Camminavo sulla spiaggia
a fianco del Signore.
I nostri passi si imprimevano
nella sabbia, lasciando
una doppia serie di impronte,
le mie e quelle del Signore.
Ciascuno di quei passi
rappresentava
un giorno della mia vita.
Allora mi fermai e mi voltai
per guardare tutte quelle tracce
che si perdevano lontano.
E notai che a tratti,
invece delle due serie
di impronte,
ce n’era soltanto una.
Rividi così tutto il cammino
della mia vita.
Ma, sorpresa!
I passaggi
con una sola serie di impronte,
corrispondevano
ai giorni più tristi
della mia vita.
Giorni di angoscia e
di impazienza, giorni di egoismo
e di cattivo umore,
giorni di prove e di dubbi,
giorni incomprensibili,
giorni di sofferenza.
Allora mi rivolsi al Signore
con tono di rimprovero.
“Tu ci hai promesso
di restare con noi
tutti i giorni.
Perché non hai mantenuto
la tua promessa?
Perché mi hai lasciato solo
nei momenti peggiori
della mia vita, nei giorni
in cui avevo più bisogno
della tua presenza?â€
Il Signore sorrise.
“Figlio mio, piccolo mio,
non ho cessato di amarti
un solo momento.
Le sole orme che vedi
nei giorni più duri
della tua vita
sono le mie …
in quei giorni …
ti portavo in braccio.â€
Sono troppo contento.
Quando le merde ci cacano e qualcuno si vendica.
Parliamo del Rude Club, simpatico club di nazisti in via dei Peligni.
Parliamo del fatto che abbiamo deciso di fare li’ i corsi del PescaraLUG.
Parliamo del fatto che, alla seconda lezione, li’ davanti al locale si sono presentate forse 25 persone e nessuno c’ha aperto.
Per fortuna abbiamo dirottato tutti nella sede della Metro Olografix, e li’ abbiamo attrezzato al volo la lezione.
Quando hai preso un impegno, quando sai che ci sono delle persone che mobilitano altre persone (con annesso volantinaggio) per portare gente nel tuo locale per un evento, semplicemente non puoi non venire.
Senza nemmeno avvisare.
Dopo questo fattaccio meditavamo sul da farsi.
Per fortuna un signore che viene sempre ai nostri corsi, un tal Magid, ci aveva parlato della possibilita’ di proseguire il corso nella sede della CGIL, in via Benedetto Croce.
Stamattina sono andato a vederla con Attilio.
Stellare. La sala fa paura: e’ grande, ci sono le sedie, c’e’ il proiettore e forse c’e’ anche la connettivita’ wireless.
E’ bello sentirsi aiutati. E’ bello quando la gente si prodiga per te. Ed e’ bello lasciarsi aiutare 😛
Ci vediamo alla CGIL il 13 gennaio alle 15.30 🙂
p.s. io saro’ particolarmente………..
1 comment/away pOrReKa
Il 31 pomeriggio ero sul pullman Roma – Pescara con isazi e ryuujin. Si parlava di chi ci sarebbe venuto a riprendere alla stazione. Io sarei sceso a Rampigna (campetto di calcio a 500 metri da casa mia), ryuujin sarebbe stato accolto dalla futura sposa 🙂 e isazi dal fratello.
Gia’, il fratello. I genitori non potevano a causa delle condizioni della nonna.
Quando Mircha (alias ryuujin) ha chiesto ad Alessio (alias isazi) ulteriori info, lui ha risposto: “Bah, penso che morira’. Alla fine e’ un male incurabile”.
Quella frase mi ha quasi gelato. Estremamente lucida, estremamente realista. Io forse non sarei stato capace di dirla.
Ovviamente sono andato col pensiero a mia nonna.
Sono arrivato a casa verso le 17.30. Ho parlato con mio padre, mia madre. Ho telefonato a mia zia, mio zio. Ho parlato con mia cugina Valentina.
Erano tutti un po’ tristi.
Io sapevo che mia nonna era stata ri-ricoverata in ospedale per l’ennesima volta.
Sono passato a salutare Paoletta; verso le 19 sono andato a prendere Mauro, e insieme con ferc ci siamo diretti a Pianella per festeggiare il Capodanno a casa di blended. Cucina cinese sfornata da Gabry 🙂
Mi ricordo la telefonata di mia madre, poco prima di mezzanotte, per gli auguri.
Sono tornato a casa verso le 3 di notte.
Entrando in camera ho visto che mio padre aveva la luce vicino al letto ancora accesa.
A volte si mette a leggere e ci si addormenta. Poteva essere.
Mentre mi spogliavo, invece, papa’ e’ entrato in camera. Aveva uno sguardo piu’ intenso del solito. Non era la solita stanchezza, o il solito coma di quando si addormenta per lunghe ore davanti la tv, in cucina, e poi finalmente si alza e si va a mettere sotto le coperte.
…e mi ha dato la notizia.
Non avevano voluto dirmi nulla. Lo capisco. Ma loro devono capire che non piu’ un citilo, che queste premure non sono piu’ necessarie, e che so reagire alle cose.
Ma e’ anche colpa mia, dei miei silenzi, e dei miei monosillabi.
Il pomeriggio del primo dell’anno siamo stati all’obitorio. E’ stata la prima volta che ci andavo. La prima volta che vedevo una persona morta. E la prima volta che l’ho toccata. Avevo la strana paura che si muovesse.
Questa mattina ci sono stati i funerali.
C’erano tutte le amiche della nonna.
Dopo la Messa, all’uscita, ho visto DoM all’entrata della Chiesa. Si era preso apposta mezza giornata di lavoro per esserci.
Verso le 9 meno 5 avevo chiamato a lavoro per dire che non sarei venuto. Ho parlato con Marcello.
Sapeva gia’. Domenico lo aveva gia’ chiamato per avvertirlo.
C’era anche ferc. Mi hanno fatto compagnia. Mi hanno accompagnato a San Silvestro, dove purtroppo non lavorano piu’ i genitori di trolls.
La sepoltura e’ stata rimandata, credo per via della pioggia.
Sono contento che mia nonna abbia vissuto abbastanza per vedermi laureato.
Mi ricordo quando le ho fatto vedere la dedica della tesi: l’ho veramente inondata di gioia. Ho avuto veramente la sensazione di fare felice una persona, forse come mai in vita mia.
Mi ricordo il primo giorno che l’ho vista, da dottore: mi ripeteva all’infinito, con un filo di voce “Bravo………. bravissimo…….. bravo……… bravissimo……..”
Temevo una sensazione. Sensazione di essere osservato.
Ora mia nonna, in un batter d’occhio, conosce gia’ molte piu’ cose su di me.
“pOrReKa” e’ il messaggio di away che usavo in chat per far capire che ero da mia nonna, tipicamente il venerdi’ a pranzo.
Gia’ sogno che qualcuno, quando tocchera’ a me, si prendera’ la briga di scrivere sulla mia tomba, con una pennarello Uniposca:
* Sug`Pesc is on IRC
5 comments